2G Trad wrote:
Nelle istruzioni dell'Unico non viene indicato, né si definisce il termine 'attività professionali':
"Nel rigo RL14, indicare i corrispettivi derivanti da attività commerciali non esercitate abitualmente.
Nel rigo RL15, indicare i compensi derivanti da attività di lavoro autonomo, anche se svolte all’estero, non esercitate abitualmente."
Naturalmente, si parla in linea di principio, di teoria.
Nonostante le norme siano fissate, molte cose si tende a interpretarle (sia da parte del contribuente, sia del commercialista o dell'AdE stessa) e spesso nella pratica ognuno tende a portarle a proprio favore: il contribuente per risparmiare il più possibile, l'AdE per incassare il più possibile e il commercialista per avere meno grattacapi possibili.
E' chiaro che, se vuole dichiarare altri proventi, un contribuente non dichiara i 20 euro presi dalla zia per stirare, ma magari potrebbe pensare di dichiarare i 400 euro presi come compenso per averle venduto un appartamento.
Questo in teoria, anche se, sempre teoricamente, non c'è differenza tra le 2 attività occasionali.
Ciao e buone traduzioni
Gianni
PS: ho messo l'oggetto OT perché non riguarda il tema iniziale del thread.
Perfettamente d'accordo con te.
Quello che sostengo io è che il modo in cui si pone una domanda non è neutro ai fini del risultato: non solo ha importanza "a chi" chiedi, ma anche "come" chiedi. Se la domanda è nei termini "se faccio qualcosa a livello personale per un amico che mi ricompensa magari in contanti, diciamo che ho un hobby particolare e ogni tanto posso fare un favore a qualcuno, devo dichiararlo?" la risposta è no... altrimenti potresti anche doverlo fatturare....
ma se la domanda è "oltre alla mia occupazione principale ho un'attività secondaria, anche se non continuativa,devo dichiare quello che incasso?" la risposta è sì.