Pages in topic: [1 2] > | Esame AITI Thread poster: Laura Lamberti
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Salve a tutti,
mi rivolgo a coloro che hanno fatto il test o esame per entrare a far parte dell'associazione.
Secondo voi bisogna aspettare di essere affermati per farlo o si può fare anche con un bagaglio di traduzioni da principiante? Chiedo questo perché ho letto che vanno consegnati dei progetti già tradotti.. Ma non specificano la lunghezza. Cioè posso mollargli un malloppo di 100 pagine di un manuale di un impianto che ho tradotto? Ma se lo leggono sul serio? Oppure... See more Salve a tutti,
mi rivolgo a coloro che hanno fatto il test o esame per entrare a far parte dell'associazione.
Secondo voi bisogna aspettare di essere affermati per farlo o si può fare anche con un bagaglio di traduzioni da principiante? Chiedo questo perché ho letto che vanno consegnati dei progetti già tradotti.. Ma non specificano la lunghezza. Cioè posso mollargli un malloppo di 100 pagine di un manuale di un impianto che ho tradotto? Ma se lo leggono sul serio? Oppure bastano articoli, pagine... E la quantità?
Inoltre ho letto che in caso di bocciatura non si può ripeterere l'esame x due anni e questa cosa già mi mette un'ansia da prestazione indefinita.
Poi mettiamo il caso di superare l'esame.. Che vantaggi reali ho? Più contatti, più conoscenze? Più probabilità di attirare i clienti presentando le credenziali?
Ringrazio tutti quelli che vorranno illuminarmi! ▲ Collapse | | | | La mia esperienza | Jan 11, 2008 |
Ciao Laura,
io ho sostenuto l'esame nella sessione di aprile 2007. Qualche mese prima ho presentato alla segreteria regionale, anziché i lavori svolti, tutto il malloppo delle fatture emesse fino a quel momento. Credo gli servano solo per avere un'attestazione degli anni di esperienza lavorativa effettiva. Se non ricordo male, sul loro sito viene menzionato il numero di cartelle da produrre, se vuoi invece inviare loro i lavori svolti. Dai un'occhiata alla sezione Ammissioni. Sul f... See more Ciao Laura,
io ho sostenuto l'esame nella sessione di aprile 2007. Qualche mese prima ho presentato alla segreteria regionale, anziché i lavori svolti, tutto il malloppo delle fatture emesse fino a quel momento. Credo gli servano solo per avere un'attestazione degli anni di esperienza lavorativa effettiva. Se non ricordo male, sul loro sito viene menzionato il numero di cartelle da produrre, se vuoi invece inviare loro i lavori svolti. Dai un'occhiata alla sezione Ammissioni. Sul fatto di poter ripetere l'esame solo dopo due anni, ti posso dire che avevo anch'io una gran paura, lo ammetto. Quanto ai vantaggi, personalmente spero di potermi fare pubblicità, per esempio ho inserito la dicitura Socio AITI sui biglietti da visita, sul mio sito e nella firma della posta elettronica. Inoltre, spero di aumentare la mia visibilità in Rete. Purtroppo, visto che inseriscono i dati del traduttore nel loro database solo alla fine dell'anno in cui si è superato l'esame di ammissione, bisogna attendere per vedere i frutti di questo investimento, sempre che qualcosa frutti:) Certo la sezione siciliana non è delle più attive, a quanto ho potuto constatare, ma le altre sezioni offrono corsi, consulenza ecc. Ribadisco, a me interessa più che altro la pubblicità che spero di ricavarne.
In bocca al lupo!
Gabriella ▲ Collapse | | | Il numero varia a seconda degli studi | Jan 11, 2008 |
Ciao Laura,
Laura Lamberti wrote:
Cioè posso mollargli un malloppo di 100 pagine di un manuale di un impianto che ho tradotto? Ma se lo leggono sul serio? Oppure bastano articoli, pagine... E la quantità?
il numero di cartelle / parole che devi dimostrare di aver già tradotto varia a seconda del titolo di studio, ma a suon di fatture, non di testi tradotti ch'io sappia.
Mollargli? Non ti pare che 100 pagine, circa 25'000 - 25'500 parole, un progetto di una settimana insomma, siano pochine?
Inoltre ho letto che in caso di bocciatura non si può ripeterere l'esame x due anni e questa cosa già mi mette un'ansia da prestazione indefinita.
Indefinita?? L'esame non è certo semplice, soprattutto perché i testi sono un estratto, da un punto qualsiasi, perché si vuol fare bene e il tempo non è tantissimo. La situazione non è comunque molto diversa da molte di lavoro, perciò chi ha un po' di esperienza a gestire un po' di stress, riesce a gestire anche questo
Poi mettiamo il caso di superare l'esame.. Che vantaggi reali ho? Più contatti, più conoscenze? Più probabilità di attirare i clienti presentando le credenziali?
I vantaggi sono una questione molto personale; di sicuro, il fatto di essere socio/a AITI assicura che sei effettivamente in possesso di titoli di studio e di una certa esperienza nonché una fedina in ordine (è richiesto anche un estratto del casellario).
A molti non interessa se un professionista è socio di un'associazione o non, basta che svolga bene il suo lavoro; è vero, ma ci sono tanti che dicono di essere traduttori e essere socio di un'associazione professionale non guasta. Personalmente sono socia di diverse associazioni professionali e sono molto soddisfatta della mia scelta e dell'investimento annuale nella quota di ciascuna.
L'arricchimento non andrebbe, a mio modesto parere, valutato soltanto in denaro contante o incremento della clientela, ma anche a livello professionale di scambio, networking e informazione nonché ulteriore formazione, perché la maggior parte delle associazioni professionali offrono sempre qualcosa di interessante ai propri soci (ovviamente non tutto é interessante per tutti, ma l'offerta è così varia che ognuno trova qualcosa per le proprie esigenze e i propri interessi).
Detto questo, ciascuno deve valutare se, per la sua personale situazione professionale, il passo (e i costi correlati) sia indicato o non.
Giuliana | |
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ho capito ma | Jan 12, 2008 |
il fatto di presentargli le fatture.. Sinceramente non mi va proprio di fargli conoscere tutti i clienti con cui ho lavorato, dato che da quanto ho capito chi esamina la mia ammissione sarebbe un traduttore? E quindi teoricamente potrebbe tranquillamente vedere la lista dei miei committenti.. Non mi piace molto!
Per quanto riguarda i lavori dicevo così x dire, cioè un manuale di 100 pagine sui sistemi PLC non è esattamente un lavoretto di una settimana, io l'ho potuto fare solo ... See more il fatto di presentargli le fatture.. Sinceramente non mi va proprio di fargli conoscere tutti i clienti con cui ho lavorato, dato che da quanto ho capito chi esamina la mia ammissione sarebbe un traduttore? E quindi teoricamente potrebbe tranquillamente vedere la lista dei miei committenti.. Non mi piace molto!
Per quanto riguarda i lavori dicevo così x dire, cioè un manuale di 100 pagine sui sistemi PLC non è esattamente un lavoretto di una settimana, io l'ho potuto fare solo con l'aiuto di mio marito che è ingegnere, altrimenti sfido chiunque a capirci qualcosa comunque se vogliono possono avere anche altri lavori, per carità pensavo che un lavoro di una certa difficoltà fosse sufficiente dato che esiste anche l'esame.. ▲ Collapse | | | dropinka (X) Italy English to Italian + ... fatturato vs cartelle tradotte | Jan 12, 2008 |
Giuliana Buscaglione wrote:
il numero di cartelle / parole che devi dimostrare di aver già tradotto varia a seconda del titolo di studio, ma a suon di fatture, non di testi tradotti ch'io sappia.
Dunque, in sede di valutazione della candidatura, viene considerato il fatturato?
Questo punto non mi è mai stato chiaro.
Claudia | | | questo vorrebbe dire | Jan 12, 2008 |
Che chi guadagna tanto ha più probabilità di entrare a far parte di chi invece non guadagna altrettanto.. Se così fosse la cosa (ma forse qualcosa mi sfugge) sarebbe alquanto deprimente.. | | | non il fatturato | Jan 12, 2008 |
Non è il fatturato, ma la quantità di parole-cartelle tradotte che vale. Vedi http://www.aiti.org/ammissioni.html
Bisogna perciò presentare una certificazione, una dichiarazione da parte delle agenzie o dei clienti, oppure le fatture - notule per provare di aver effettivamente eseguito il numero di cartelle richiesto.
Karin
Traduttori tecnico/scientifici ... See more Non è il fatturato, ma la quantità di parole-cartelle tradotte che vale. Vedi http://www.aiti.org/ammissioni.html
Bisogna perciò presentare una certificazione, una dichiarazione da parte delle agenzie o dei clienti, oppure le fatture - notule per provare di aver effettivamente eseguito il numero di cartelle richiesto.
Karin
Traduttori tecnico/scientifici
* diploma di laurea in traduzione conseguito presso una università o istituto universitario italiano o diploma di laurea in traduzione equipollente conseguito presso una università straniera e un'esperienza professionale di almeno un anno comprovata dall'esecuzione di almeno 500 cartelle dattiloscritte, nella stessa combinazione linguistica;
* diploma di laurea conseguito presso una università o istituto universitario italiano o diploma di laurea equipollente conseguito presso una università straniera o diploma di traduttore e/o interprete (corso triennale) conseguito presso una università o istituto universitario o presso scuole di livello superiore per traduttori e interpreti equiparate o riconosciute ai sensi della L. 11.10.1986 n. 697 e 2 anni di esperienza professionale comprovata dall'esecuzione di almeno 1.000 cartelle dattiloscritte, nella stessa combinazione linguistica;
* diploma di traduttore e/o interprete (corso biennale) conseguito presso una università o istituto universitario o presso scuole di livello superiore per traduttori e interpreti equiparate o riconosciute ai sensi della L. 11.10.1986 n. 697 o diploma di traduttore interprete corrispondente in lingue estere conseguito presso una università italiana o straniera, se equipollente, e 3 anni di esperienza professionale comprovata dall'esecuzione di almeno 1.500 cartelle dattiloscritte, nella stessa combinazione linguistica;
* diploma di scuola media superiore o equiparato e 6 anni di esperienza professionale comprovata dall'esecuzione di almeno 3.000 cartelle dattiloscritte, nella stessa combinazione linguistica. ▲ Collapse | |
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| Integrità e serietà | Jan 12, 2008 |
Ciao Laura,
Laura Lamberti wrote:
il fatto di presentargli le fatture.. Sinceramente non mi va proprio di fargli conoscere tutti i clienti con cui ho lavorato, dato che da quanto ho capito chi esamina la mia ammissione sarebbe un traduttore? E quindi teoricamente potrebbe tranquillamente vedere la lista dei miei committenti.. Non mi piace molto!
Prima di tutto non si tratta di *un traduttore*, ma di una commissione. Eppoi, ti rendi conto che stai mettendo in dubbio l'integrità, la correttezza e il rispetto di un codice morale e professionale di professionisti seri e dedicati? Un'associazione è fatta di persone e se la pensi in questo modo, mi pare che la domanda di un'eventuale adesione non si ponga neanche. (Ci tengo a precisare che nell'AITI non ho nulla a che fare con le ammissioni).
Per quanto riguarda i lavori dicevo così x dire, cioè un manuale di 100 pagine sui sistemi PLC non è esattamente un lavoretto di una settimana, io l'ho potuto fare solo con l'aiuto di mio marito che è ingegnere, altrimenti sfido chiunque a capirci qualcosa comunque se vogliono possono avere anche altri lavori, per carità pensavo che un lavoro di una certa difficoltà fosse sufficiente dato che esiste anche l'esame..
Laura, 100 pagine per quanto difficili, sono solo e soltanto 100 pagine, che uno ci metta una settimana o un mese, è solo un lavoro. Un lavoro non fa un traduttore, ma il tempo, l'esperienza, la preparazione e lo studio e documentazione continua. La maggior parte dei traduttori traduce testi molto specifici e difficili, a seconda della propria esperienza e preparazione.
Giuliana
[Edited at 2008-01-14 11:49] | | |
mi stavo chiedendo se non fosse troppo prematuro.
Ovviamente non ho fatto solo quel manuale, ci mancherebbe.. Sono stata impiegata due anni in un'azienda dove ho tradotto tutti i loro manuali d'uso, articoli stampa, ecc.. Ma non ho emesso una fattura dato che risultavo come dipendente.. Quindi forse basterà un dettagliato dienstzeugnis? | | | Dati dei clienti e privacy | Jan 12, 2008 |
Nessuno in questo forum (neanche in altre discussioni) ha mai chiarito un punto a mio parere fondamentale: i dati dei clienti, con tutte le informazioni contenute in fattura, sono tutelati dalla legge sulla privacy! Non è possibile comunicare a chicchessia queste informazioni (addirittura, e soprattutto, con i prezzi, che l'AITI richiede) senza il consenso dei clienti stessi. Non mi sembra solo un problema di diffidenza da parte di Laura (se vogliamo spiacevole, ma comunque lecito). Qui c'è so... See more Nessuno in questo forum (neanche in altre discussioni) ha mai chiarito un punto a mio parere fondamentale: i dati dei clienti, con tutte le informazioni contenute in fattura, sono tutelati dalla legge sulla privacy! Non è possibile comunicare a chicchessia queste informazioni (addirittura, e soprattutto, con i prezzi, che l'AITI richiede) senza il consenso dei clienti stessi. Non mi sembra solo un problema di diffidenza da parte di Laura (se vogliamo spiacevole, ma comunque lecito). Qui c'è soprattutto un problema legale. Qualcuno sa dirmi come si comporta in questo ambito l'AITI? ▲ Collapse | |
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Non devi inviare il malloppo | Jan 13, 2008 |
Laura, premetto che non sono socia dell'AITI ma forse tu hai capito che è necessario inviare all'AITI per la valutazione la tua traduzione di 100 pagine...
In realtà per dimostrare di aver tradotto un certo numero di cartelle, non occorre inviare nessun lavoro e nessuno credo farà una revisione dei tuoi lavori tradotti. Se non sbaglio quello che viene corretto è esclusivamente il tuo esame di ammissione. Forse sono stata io a non capire, ma mi sembrava di percepire sin dall'inizio un f... See more Laura, premetto che non sono socia dell'AITI ma forse tu hai capito che è necessario inviare all'AITI per la valutazione la tua traduzione di 100 pagine...
In realtà per dimostrare di aver tradotto un certo numero di cartelle, non occorre inviare nessun lavoro e nessuno credo farà una revisione dei tuoi lavori tradotti. Se non sbaglio quello che viene corretto è esclusivamente il tuo esame di ammissione. Forse sono stata io a non capire, ma mi sembrava di percepire sin dall'inizio un fraintendimento di fondo.
Per dimostrare di aver tradotto un certo numero di cartelle, puoi allegare le tue fatture oppure (forse) dichiarazioni scritte dei tuoi clienti... Ti consiglio di contattare il responsabile regionale dell'associazione nel tuo territorio e di sottoporre a lui/lei i tuoi dubbi.
Buona fortuna.
María José ▲ Collapse | | |
ho capito.. Si la cosa migliore è chiamarli direttamente.. E chiedere delucidazioni in merito.. Cmq grazie dei consigli! | | | Dichiarazione | Jan 14, 2008 |
Laura Lamberti wrote:
Sono stata impiegata due anni in un'azienda dove ho tradotto tutti i loro manuali d'uso, articoli stampa, ecc..
Io ho lavorato 3 anni presso la Star Italia e la cosa più semplice è stata chiedere al mio vecchio datore di lavoro di firmare una dichiarazione dove si attestava che avevo tradotto un minimo di TOT cartelle (troverai la quantità minima sul sito AITI). Tre righe, una firma e ti sei tolta il fastidio.
Quoto Giuliana sul fatto che è preferibile non mettere in discussione l'integrità dei membri di un'associazione e anche sul fatto che un lavoro, per quanto lungo e complesso, non può equivalere ad anni di esperienza in altri progetti ugualmente lunghi e complessi. Cmq seguendo il mio consiglio, riuscirai a evitare di comunicare i nomi dei tuoi committenti.
[Edited at 2008-01-14 11:41] | | | Pages in topic: [1 2] > | To report site rules violations or get help, contact a site moderator: You can also contact site staff by submitting a support request » Esame AITI Protemos translation business management system |
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