Farsi tradurre un test su Proz Thread poster: teresam
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Ciao a tutti,
giorni fa mi sono arrivate nella mia casella postale diversi [ProZ.com: KudoZ]....(English>Italian) che richiedevano l\'aiuto per una parola. Suonandomi stranamente famigliare sono andata a vedere e mi sono accorta che questa persona, con la scusa di consegnare il lavoro urgentemente e con la scusa di richiesta di aiuto per una parola, aveva postato diverse frasi e si era così fatta tradurre un testo che serviva per un test per l\'assegnazione di un lavoro. Era lo stess... See more Ciao a tutti,
giorni fa mi sono arrivate nella mia casella postale diversi [ProZ.com: KudoZ]....(English>Italian) che richiedevano l\'aiuto per una parola. Suonandomi stranamente famigliare sono andata a vedere e mi sono accorta che questa persona, con la scusa di consegnare il lavoro urgentemente e con la scusa di richiesta di aiuto per una parola, aveva postato diverse frasi e si era così fatta tradurre un testo che serviva per un test per l\'assegnazione di un lavoro. Era lo stesso test che avevo già ricevuto e rispedito pure io. La mia domanda e perplessità è: è corretto farsi tradurre tutto in proz e poi magari avere pure il lavoro, ma in realtà non sapere nulla della materia? Il lavoro è stato assegnato, non so a chi ma mi chiedo nel caso fosse stato asseganto a tale persona, cosa potrebbe garantire come traduzione e se comunque questo comportamento non è scorretto rispetto agli altri che hanno fatto il test.
Grazie
Teresa ▲ Collapse | | |
Sì, tra i malcostumi diffusi tra i traduttori meno professionali, questo è uno dei più ricorrenti e, per altro, dei più stupidi.
Chiedere un termine utilizzato in un test potrà passare, personalmente lo trovo inelegante e non prendo nemmeno in considerazione la cosa. Anche se, devo dire, la ricerca di uno o due termini tramite ProZ alla fin fine non è - dal punto di vista dell\'etica professionale - granché diversa da quella sui motori di ricerca.
Sta di fatto che semb... See more Sì, tra i malcostumi diffusi tra i traduttori meno professionali, questo è uno dei più ricorrenti e, per altro, dei più stupidi.
Chiedere un termine utilizzato in un test potrà passare, personalmente lo trovo inelegante e non prendo nemmeno in considerazione la cosa. Anche se, devo dire, la ricerca di uno o due termini tramite ProZ alla fin fine non è - dal punto di vista dell\'etica professionale - granché diversa da quella sui motori di ricerca.
Sta di fatto che sembra piuttosto di basso stile sfruttare lo sforzo diretto di altri traduttori per passare una selezione.
Naturalmente, quando la traduzione riguarda larghe aree del test o termini chiave, si fa strada a fianco all\'ineleganza la stupidità tout-court. Vi sono traduttori che praticano il Web come se fosse il cortile di casa. Pensano di rubare il pollo al vicino o mettersi le mani nel naso senza che qualche migliaio di persone li veda. Io in quei casi inorridisco: ma non gli viene il dubbio che l\'agenzia o il cliente possa \"seguire\" le sue tracce?
Per non parlare di quando, saltata a piè pari qualsiasi esitazione sulla giustezza del metodo, prendono per buona la soluzione più fregnacciona del mondo. Correndo in quel caso verso gli allori... dell\'arrosto di pollo.
Massimo ▲ Collapse | | | Tanuki (X) Japanese to Italian + ...
In generale, questo tipo di comportamento improprio (il richiedere aiuto senza specificare che si tratta di un test) è scorretto verso i colleghi ed irresponsabile verso il committente (ed evidentemente verso il cliente finale).
Ad ogni modo, fin dal primo test eventuali insicurezze del candidato traduttore potrebbero trasparire anche da altri particolari, non direttamente legati alla terminologia (p.es., stile improprio, periodi nebulosi, resa del significato carente, ecc... See more In generale, questo tipo di comportamento improprio (il richiedere aiuto senza specificare che si tratta di un test) è scorretto verso i colleghi ed irresponsabile verso il committente (ed evidentemente verso il cliente finale).
Ad ogni modo, fin dal primo test eventuali insicurezze del candidato traduttore potrebbero trasparire anche da altri particolari, non direttamente legati alla terminologia (p.es., stile improprio, periodi nebulosi, resa del significato carente, ecc.).
Penso che in questo tipo di attività non guadagni tanto chi riesca a conquistarsi un cliente-quanto chi riesca a mantenerlo negli anni, sviluppando un rapporto basato sulla fiducia reciproca. Al dunque, un singolo test non può bastare per questo...
▲ Collapse | | | teresam English to Italian TOPIC STARTER
.... che poi alla lunga queste persone vengono \"smascherate\", però è anche vero che un po\' di rabbia ti sale (per mantenersi sull\'educato.....).
Mi auguro solo che il cliente abbia fatto una scelta veramente oculata anche perchè andrebbe veramente a svantaggio di tutti noi. Alla fine è come se usassero un traduttore automatico.... che è tutto un dire. Ciao
Teresa [addsig] | |
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Antonella Andreella (X) Italy Local time: 12:48 German to Italian + ... Ti sei già risposta | Mar 5, 2002 |
mi chiedo nel caso fosse stato asseganto a tale persona, cosa potrebbe garantire come traduzione e se comunque questo comportamento non è scorretto rispetto agli altri che hanno fatto il test.
un basso profilo, come quelli che tra 7/8 risposte offrte sono così bravi da scegliere la meno adeguata.. non credo che siano traduttori.
Interessante questione.
Ciao
Antonella [addsig] | | | Antonella Andreella (X) Italy Local time: 12:48 German to Italian + ...
Correndo in quel caso verso gli allori... dell\'arrosto di pollo.
Questa è proprio bella!
Ciao
Antonella [addsig] | | | grazie Antonella! | Mar 5, 2002 |
...anche se un po\' mi dispiace. Forse sono stato un po\' duro. Con l\'arrosto di pollo, intendo.
Massimo | | | Antonella Andreella (X) Italy Local time: 12:48 German to Italian + ...
Ma va là, ogni cosa ha il suo nome... non si può essere sempre \'politically correct\'. Come ho già scritto da qualche parte, sono nuova del sito, ma \'vecchia\' della professione, e sinceramente ho visto delle scelte di traduzione alquanto \'improbabili\', insomma secondo me non sono traduttori e basta, però è anche bello che ci sia posto per tutti, l\'importante è correggere dove si può.
Ciao a tutti
Antonella [addsig] | |
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Elena Sgarbo (X) Italian to English + ... | Chi si crede il più furbo finisce per danneggiare solo se stesso | Mar 7, 2002 |
Ciao a tutti,
credo non ci sia tanto da discutere sul fatto che non è né corretto né costruttivo cercare di farsi tradurre a mezzo di KudoZ le parti di più difficile interpretazione di una traduzione di prova. Tali pratiche sono altresì diffuse in qualsiasi settore in cui la concorrenza è grande.... mal comune mezzo gaudio? No, solo che non bisognerebbe sorprendersi di nulla e continuare a vivere in pace con la propria coscienza, per quanto certe astuzie possano irrita... See more Ciao a tutti,
credo non ci sia tanto da discutere sul fatto che non è né corretto né costruttivo cercare di farsi tradurre a mezzo di KudoZ le parti di più difficile interpretazione di una traduzione di prova. Tali pratiche sono altresì diffuse in qualsiasi settore in cui la concorrenza è grande.... mal comune mezzo gaudio? No, solo che non bisognerebbe sorprendersi di nulla e continuare a vivere in pace con la propria coscienza, per quanto certe astuzie possano irritare. Le astuzie sono molte, praticate a vari livelli, meglio imparare a riconoscerle per non esserne ripetutamente vittima....
Pratica controproducente, visto che ottenere il lavoro significherebbe elevare all\'ennesima il numero delle difficoltà incontrate nella prova sotto forma di \"acconto\"....
Facit: poco male, qualcuno avrà, prima o poi, un po\' di lavoro extra con il proof reading di tutti quei testi per tal mezzo assegnati...
Giuliana [addsig] ▲ Collapse | | | Silvia Currò Italy Local time: 12:48 Member (2003) English to Italian + ... non la smetteranno mai.... | Apr 16, 2002 |
Ciao a tutti. Anche ieri, per l\'ennesima volta, un altro furbacchione (tale Lupo) ha chiesto aiuto per ben sei termini di una sample translation a me estremamente familiare, come pure ad altri colleghi che non gli hanno neppure risposto, ma con i quali ho chattato in privato. Ho scritto anche alla moderatrice, non per polemica, ma perchè sarebbe davvero ora di smetterla con questi comportamenti che danneggiano un\'intera categoria.
Buon lavoro a tutti.
Silvia | | | D'accordissimo con Tanuki | Apr 18, 2002 |
Il fatto si è ripresentato tra l\'altroieri e ieri (16 e 17 aprile), quando ben due persone hanno posto domande sullo stesso testo, che tra l\'altro era decisamente complesso.
Personalmente non mi disturba troppo che si chieda aiuto per tradurre un test di prova (che differenza c\'è tra questo e chiedere aiuto per svolgere una traduzione pagata?), perché in fondo ProZ non è una fonte di assoluta verità, ma una risorsa come altre, anche se meglio di altre.
... See more Il fatto si è ripresentato tra l\'altroieri e ieri (16 e 17 aprile), quando ben due persone hanno posto domande sullo stesso testo, che tra l\'altro era decisamente complesso.
Personalmente non mi disturba troppo che si chieda aiuto per tradurre un test di prova (che differenza c\'è tra questo e chiedere aiuto per svolgere una traduzione pagata?), perché in fondo ProZ non è una fonte di assoluta verità, ma una risorsa come altre, anche se meglio di altre.
In altri termini: non basta ottenere risposte, ma si deve anche esercitare una certa oculatezza nello scegliere quella migliore. Inoltre, a volte la risposta giusta non arriva in tempo utile, perché nessuno è in grado di darla oppure perché chi ne sarebbe in grado non vede la domanda. A ciò aggiungiamo che i colleghi interpellati brancolano nel buio perché non dispongono del contesto completo e che ovviamente, dato che non sono i titolari del lavoro, non sono disposti a spendere più di tanto tempo in ricerche.
Alla fin fine, resto convinta che la validità del traduttore venga fuori sulla lunghezza, e che non ci sia Google o ProZ che possa sopperire alla preparazione personale e ad un accorto lavoro di ricerca svolto in prima persona.
Nel caso specifico, tuttavia, siamo sconfinati nel ridicolo, perché tra le domande dell\'uno e dell\'altra abbiamo praticamente svolto in collettivo una parte significativa del test (quanto poteva essere lungo?).
Sarebbe comunque stato gentile da parte di entrambi spiegare di che si trattava, in particolare dopo che diverse persone si erano accorte che si trattava del medesimo, riconoscibilissimo, testo. Questo avrebbe risparmiato qualche perplessità a più di uno tra noi ed evitato che si creasse un\'atmosfera di nervosismo.
Federica
[ This Message was edited by: on 2002-04-18 12:35 ] ▲ Collapse | |
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La differenza c'è eccome..... | Apr 22, 2002 |
[quote]
On 2002-04-18 10:33, FedeJ wrote:
Il fatto si è ripresentato tra l\'altroieri e ieri (16 e 17 aprile), quando ben due persone hanno posto domande sullo stesso testo, che tra l\'altro era decisamente complesso.
Personalmente non mi disturba troppo che si chieda aiuto per tradurre un test di prova (che differenza c\'è tra questo e chiedere aiuto per svolgere una traduzione pagata?), perché in fondo ProZ non è una fonte di assoluta verità, ma una risorsa come altre, anche se meglio di altre.\"
Ciao,
mi sembra proprio ci sia una differenza fondamentale: la traduzione pagata è già tua, il test è solo un modo per forse aver lavoro!
I testi di prova non sono certo infallibili, possono essere difficili già di per sé, perché non hanno mai abbastanza contesto per il traduttore, e per l\'agenzia difficili perché non esaustivi sulle capacità del traduttore. Se poi si tolgono anche quelle difficoltà intrinseche e come, a mio avviso, togliere qualsiasi metro di giudizio.
Un esame è un esame e come tale dovrebbe essere inteso: ci si prova e si fa del proprio meglio.
Non è questione di esser \"disturbati\", è una questione di correttezza. Personalmente, non sono favorevole a fornire aiuto per un test e gradirei sapere in partenza se si tratta di una prova di traduzione o non, perché in tal caso mi asterrei dal fornir proposte, nel caso in cui ne abbia la capacità, cosa non scontata. È vero che Proz è una risorsa come altre, quindi chiunque la pensi diversamente è giusto ne faccia ricorso, ma non la sfrutti.
C\'è chi aggira l\'ostacolo non riportando contesto, per me ancor più scorretto, perché tra l\'altro costringe i colleghi che volessero aiutare a investire, per me sprecare, tempo in consultazioni extra per assicurarsi che tale espressione non si usi in altri campi con altri significati.
Giuliana
_________________
[ This Message was edited by: on 2002-04-23 10:12 ] | | | Una proposta: un "codice di autoregolamentazione etica" per i KudoZ? | Apr 22, 2002 |
Quote:
On 2002-04-22 12:41, docgy wrote:
Un esame è un esame e come tale dovrebbe essere inteso: ci si prova e si fa del proprio meglio.
Non è questione di esser \"disturbati\", è una questione di correttezza. Personalmente, non sono favorevole a fornire aiuto per un test e gradirei sapere in partenza se si tratta di una prova di traduzione o non, perché in tal caso mi asterrei dal fornir proposte, nel caso... See more
Quote:
On 2002-04-22 12:41, docgy wrote:
Un esame è un esame e come tale dovrebbe essere inteso: ci si prova e si fa del proprio meglio.
Non è questione di esser \"disturbati\", è una questione di correttezza. Personalmente, non sono favorevole a fornire aiuto per un test e gradirei sapere in partenza se si tratta di una prova di traduzione o non, perché in tal caso mi asterrei dal fornir proposte, nel caso in cui ne abbia la capacità, cosa non scontata. È vero che Proz è una risorsa come altre, quindi chiunque la pensi diversamente è giusto ne faccia ricorso, ma non la sfrutti.
Giuliana, hai ragione: teoricamente c\'è una bella differenza. Quelli a cui mi riferivo, però, sono i sedicenti \"traduttori\" che sottopongono ai colleghi sfilze di domande su traduzioni per le quali sono pagati e che chiaramente non sono in grado di fare. Anche questo pone, o dovrebbe porre, un problema etico, come si riscontra in diversi forum. C’è persino chi chiede l’interpretazione di brani di un romanzo la cui traduzione rappresenta la sua tesi di laurea – e questo mi pare, francamente, il massimo.
Hai ragione anche quando dici che sarebbe il caso di essere informati e che è una questione di correttezza. Esattamente, e nel caso delle domande doppie cui mi riferivo nel “post” precedente, questo atteggiamento mi ha urtata e l’ho fatto notare. Ma finché non ci sono regole che impongano il rispetto di un certo “codice etico” su ProZ, non c’è modo di costringere nessuno a tenerne conto.
Io esco dal dilemma con la constatazione che, se il richiedente è incompetente, non sarà in grado di sfruttare bene i suggerimenti, e che prima o poi i nodi verranno al pettine. Quindi, non me ne preoccupo più di tanto. Anche perché, diciamoci la verità: ProZ non è che una fetta sottile della realtà. Lì fuori (almeno in Italia) ci sono fin troppi pessimi “traduttori” privi di qualsiasi qualifica che restano tranquillamente sul mercato, KudoZ o non KudoZ.
Però no, non sono soddisfatta. Tra l\'altro, a giudicare dal numero di \"thread\" su questioni etiche riguardanti l\'uso dei KudoZ, non sono la sola.
Se questa comunità deve servire a migliorare la nostra professione, si dovrebbe trovare un modo di uscire dall\'impasse dei KudoZ. Questo sistema è un’ottima idea, ma presenta il non indifferente effetto secondario di condonare implicitamente l’incompetenza e, in un certo senso, incentivarla. In definitiva, ho l’impressione che un sistema di questo tipo senza controlli “di qualità” non fa che peggiorare ancora, anziché migliorare, l’immagine professionale di tutti i traduttori.
Mi scuso se ripeto cose che forse si sono già dette: faccio parte di questa comunità da tre mesi circa, e senza dubbio c’è molto di cui non sono al corrente. Vedrei però con favore l’introduzione di un “codice etico” per l’uso delle domande KudoZ (solo quelle Pro, naturalmente) che affronti e regolamenti le questioni più discusse come questa dei test di prova, il tipo/quantità di contesto da fornire (siamo traduttori, non Sibille Cumane), le domande da parte delle agenzie, e altre ancora. In generale, un codice di comportamento che promuova e garantisca un atteggiamento professionale nei confronti, innanzitutto, dei colleghi che si interpellano.
Chi si impegna volontariamente ad accettare tali regole potrebbe mettere in evidenza qualche forma di contrassegno, la cui presenza consentirebbe a chi risponde di essere certo di non trovarsi in una situazione di disagio etico. E forse eviterebbe almeno una parte dei famigerati battibecchi a colpi di “agree” e “disagree” sui KudoZ.
Al limite, si potrebbe proporre una forma di autoregolamentazione sperimentale per la SC italiana, tanto per vedere come funziona. Che ne dite?
Federica
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